Qual è la durata media di una caldaia Beretta?

Le caldaie Beretta sono tra le più longeve sul mercato e questo è sicuramente un punto a favore quando si valuta l’acquisto di un apparecchio di questo tipo. Ma qual è di preciso la durata di vita media di una caldaia di questo marchio? Scopriamolo insieme in questo articolo.
Il ciclo di vita medio di una caldaia “in salute”
Quando parliamo di ciclo di vita di una “caldaia in salute”, intendiamo una caldaia che negli anni abbia subito una manutenzione regolare, questa fondamentale per rimuovere lo sporco accumulato e controllare la corretta espulsione dei fumi.
La manutenzione ordinaria infatti, è importante per mantenere sempre in buone condizioni la tua caldaia Beretta, anno dopo anno.
Se a tal proposito pensi sia giunto il momento necessario di eseguire un check up della tua caldaia, sappi che puoi affidarti a numerosi siti web di professionisti sul territorio che si occupano di assistenza Beretta a Roma, proprio come questo: https://assistenzacaldaieberetta-roma.com/.
Possiamo quindi dire, che una caldaia in salute del marchio Beretta, dura in genere 15 o 20 anni, ovviamente sempre tenendo conto delle leggere variazioni da modello a modello.
Tuttavia non è solo importante che venga eseguita una manutenzione regolare, ma anche una corretta installazione. Quest’ultima deve sempre essere eseguita da un tecnico esperto, specialmente quando ad esempio abbiamo scelto di acquistare una caldaia a condensazione e questa dovrà essere installata su un impianto tradizionale preesistente.
Infine, anche l’uso corretto dell’apparecchio può incidere sulla durata di vita media e qui di seguito vedremo esattamente in che modo.
Vediamo ora qui invece nel dettaglio questi 3 fattori principali che abbiamo accennato e come possono prolungare o ridurre la vita media della nostra caldaia Beretta.
L’importanza di una manutenzione regolare
Una manutenzione regolare non solo aumenta la vita media della caldaia, ma ne permette anche la massima efficienza riducendo i consumi in bolletta. Eseguire poi controlli periodici aiuta a prevenire guasti evitando lo spreco di denaro per l’acquisto di pezzi di ricambio e manutenzione extra.
L’utilizzo corretto della caldaia: evitare i sovraccarichi
Un altro fattore molto importante è quello relativo al corretto utilizzo dell’apparecchio:
le caldaie sono progettate per funzionare entro determinati limiti di potenza e temperatura. Se sottoposte a carichi eccessivi o a un utilizzo scorretto, possono subire un’usura precoce, unica causa che obbliga una sostituzione dell’intero apparecchio o delle sue componenti principali.
Alcuni esempi di sovraccarico, che possono provocare usura, includono l’eccessiva richiesta di acqua calda o l’eccessivo lavoro alla massima potenza. Per questi motivi è sempre bene scegliere la giusta caldaia per la giusta metratura di appartamento.
Ad esempio, se la caldaia è troppo piccola per il fabbisogno termico dell’abitazione, sarà costretta a lavorare oltre i suoi limiti, riducendone così la durata.
Rispettare i parametri di funzionamento
Un altro aspetto riguarda poi i parametri di funzionamento. Ogni caldaia è progettata per essere utilizzata con precisi parametri inerenti la temperatura dell’acqua sanitaria e la temperatura dell’acqua per il riscaldamento. Ignorare questi parametri consigliati dal produttore, potrebbe incidere sia sui consumi, ma anche sull’usura delle sue componenti (poiché questa lavorerebbe a pieno carico consumando il massimo dell’energia).
Alcuni suggerimenti pratici per permettere alla caldaia di durare più a lungo sono relativi dunque alla regolazione delle suddette temperature.
Per il riscaldamento dell’acqua sanitaria (acqua ad uso domestico) è sufficiente una temperatura che si aggiri attorno ai 45°C e i 50°C, mentre per ciò che concerne l’acqua deputata all’impianto di riscaldamento essa dovrebbe stare intorno ai 55°C e i 65°C per un funzionamento efficiente senza sovraccaricare la caldaia.
Evitare l’accensione e lo spegnimento frequenti della caldaia
Infine, un ultimo suggerimento importante, è quello relativo allo spegnimento della caldaia. Questo dovrebbe avvenire solo in casi straordinari, poiché di fatto le caldaie sono progettate per restare accese ed uno spegnimento (con conseguente riaccensione) troppo frequente, potrebbe incidere sulla scheda elettronica. Questo comportamento può stressare la scheda elettronica, ma anche aumentare il consumo di gas inutilmente.